Corso intensivo di lingua inglese
Scarborough (Regno Unito)
Centro di formazione: Anglolang
1-12 agosto 2016
Anglolang Academy of
English di Scarborough
Corso frequentato:
Intensive English Language Training
dal 1 agosto
2016 al 12 agosto 2016
21 ore e 20 minuti a settimana
Peculiarità di tutte le lezioni e di tutti gli insegnanti:
ü la concisione delle spiegazioni;
ü la
diversificazione delle attività i cui tempi di realizzazione non superavano
quasi mai i quindici minuti;
ü cura
assoluta della puntualità: le pause erano funzionali al recupero della
concentrazione e ad un migliore rendimento nell’ora di lezione;
ü valorizzazione dei passi fatti e delle abilità
ottenute: ad es. l’insegnante Jenny, nelle produzioni scritte, evidenziava con
un “tick” gli enunciati formulati in modo corretto;
ü disponibilità
da parte degli insegnanti a capire le necessità degli studenti (ad es. fin
dalla prima lezione ci hanno chiesto di che cosa sentivamo di avere più
bisogno…conversazione, ascolto ecc. e poi ancora a metà percorso)
ü la
predilezione per il lavoro di gruppo e quindi la partecipazione attiva (cooperative
learning).
Considerata
la provenienza diversa dei partecipanti, ciascuno di noi è stato stimolato ad
ascoltare i colleghi con particolare attenzione, interagire in modo veloce. La
soglia dell’attenzione è stata sempre elevata, unico rammarico: raramente gli
insegnanti intervenivano per correggere pronuncia o organizzazione degli
enunciati.
L’apprendimento
linguistico non ha seguito un percorso sistematico ma si è trattato di una
“full immersion” a tutto campo nella lingua attraverso: la conversazione con il
docente e con la classe, lettura, scrittura, consolidamento lessicale,
apprendimento delle parole e delle frasi necessarie ad un uso vivo della lingua
(principalmente parlata).
Il metodo
adottato dagli insegnanti è stato assolutamente induttivo (partire dalla
lettura e comprensione sintetica e non analitica del
testo, per arrivare al recupero del lessico e delle strutture sintattiche
necessarie ad una, pur semplice, conversazione).
Le visite
guidate sono state un’importante e privilegiata occasione per conoscere il
territorio e alcuni siti di notevole valore storico-artistico e, inoltre, di
approfondimento della listening e comprehension.
“Suggestioni” didattiche
Abbiamo particolarmente
apprezzato il dinamismo con cui sono state organizzate le lezioni
caratterizzate sempre dalla diversificazione delle attività e dalla richiesta
ineludibile di attivazione da parte nostra, che si è tradotta in centralità
dell’azione di apprendimento per cui l’alunno è sempre al centro del percorso.
Abbiamo avvertito la mancanza di tempi più dilatati per il consolidamento delle
conoscenze proposte attraverso il ricorso ad esercizi, magari ripetitivi, ma
forse indispensabili considerati i numerosi input. Proficue le pause
all’interno delle lezioni e le diverse personalità dei docenti. Tutto sommato
abbastanza limitato l’utilizzo delle tecnologie multimediali.
Abbiamo
trovato conferma di alcune pratiche didattiche già in buona parte adottate
nella nostra scuola nell’insegnamento delle discipline umanistiche nel biennio:
Latino
e Greco:
ü contingentare
il tempo riservato alla didattica normativa o più semplicemente alla
spiegazione della “regola”. Efficace l’utilizzo di slide in cui siano stati
focalizzati gli aspetti imprescindibili dell’argomento che si sta affrontando;
ü privilegiare
il lavoro in classe: alla spiegazione far seguire immediatamente l’azione
ricorrendo ad esercizi di completamento, declinazione e coniugazione,
trasformazione, concordanza, soluzione di indovinelli.., di cui ormai i manuali
in adozione sono ricchi;
ü incentivare
l’apprendimento induttivo: partendo da quanto già si è appreso:
·
lettura ad alta voce del testo
siano semplici frasi o un intero brano;
·
comprensione globale e
verifica immediata con domande stimolo (ad es.: qual è il contenuto, chi è il
protagonista, quale l’esito della vicenda..);
·
favorire l’apprendimento di un
repertorio lessicale il più ampio possibile e rilevarne la continuità o
trasformazione nella lingua italiana;
·
lavoro di gruppo: per
consolidare la metodologia acquisita (“radiografia” del testo di cui
riconoscere le strutture sintattiche e morfologiche a partire dai predicati e
dai connettivi), per comprendere il testo nel suo complesso e nelle sue
strutture fondamentali anche senza il ricorso al vocabolario (percorso più
agevole per il latino che per il greco);
·
sottolineare, quando
possibile, la contiguità di strutture morfosintattiche non solo con la lingua
italiana ma anche con quella inglese (ad esempio “la durata” o “valore aspettuale” del verbo in greco,
italiano, inglese);
·
favorire il consolidamento
delle conoscenze grammaticali con esercizi da svolgersi a casa anche in forma
di domande a scelta multipla, di completamento, di comprensione.
Non sempre è agevole ricorrere al lavoro di gruppo
considerato il numero elevato degli alunni per classe, il rischio di
confusione, la percezione che non si possa quantificare in modo efficace il
percorso di apprendimento ed il livello delle conoscenze, tuttavia:
è fondamentale creare un gruppo classe solidale,
rispettoso delle esigenze reciproche: la ricaduta didattica è positiva ma,
fattori forse ancora più rilevanti, attraverso la condivisione si smorzano
tensioni o aspettative frustrate, si favorisce in modo attivo la consapevolezza
di appartenenza ad una comunità che condivide obiettivi e successi (educazione
alla convivenza civile), attraverso l’aiuto reciproco si impara di più e
meglio.
-
la lettura di testi della letteratura
italiana ad alta voce in classe ex novo a cui far seguire un breve
riassunto informativo orale e/o un breve testo scritto di tipo descrittivo o
commentativo cf. supra le lezioni pomeridiane della prima settimana in cui era
prevista la visione di un film;
-
in alternanza con la lezione
frontale, la preparazione a casa di paragrafi inerenti argomenti non ancora
affrontati di storia o geografia ad opera dei singoli alunni che poi dovranno
riferire alla classe; integrazione con riferimenti alla storia, economia,
cultura della propria città;
-
ricorso al gioco a squadre in
forma di quiz per l’apprendimento/ ripasso sintetico di discipline come la
storia e la geografia.
Cosa “portiamo a casa” da queste due intense e coinvolgenti settimane?
·
Una occasione privilegiata,
unica per rompere gli schemi ripetitivi delle abitudini quotidiane;
·
risvegliare il gusto di
“incominciare”, rinnovando gli stimoli, le attese e le possibilità proprie
dell’età giovanile;
·
i limiti possono diventare
opportunità e le paure sono spesso un alibi per rimanere sicuri nei propri
confini;
·
confrontarsi con persone
diverse, interagire e condividere arricchisce, trasforma, fa crescere;
·
un contesto culturale
diversificato, multietnico è forse una delle risorse più efficaci per favorire
il dialogo;
·
l’avventura della conoscenza è
una delle fonti di maggiore gratificazione e...non finisce mai!
Alessandra Paparella
Brunella Santarelli
Rosita Antolini
Alcune
riflessioni....
Brunella Santarelli:
Ripensando
all’esperienza vissuta, si sovrappongono molte emozioni difficili da
organizzare in modo ordinato e razionale. Vedendo i nostri ragazzi che,
coraggiosi ed intrepidi, intraprendono prolungati soggiorni all’estero, ho
sempre avvertito una leggera punta di rimpianto per non aver avuto, a tempo
debito, l’opportunità di realizzare un soggiorno - studio. Ho pertanto aderito
con entusiasmo all’opportunità inaspettatamente offertami...pochi giorni prima
della partenza i timori sembravano aver offuscato le motivazioni dell’inizio:
fuori tempo massimo, in un paese la cui lingua è per me ancora così incerta,
andare in famiglia, utilizzare il periodo di ferie per...continuare a studiare
e ad impegnarmi, sottostare ad orari prestabiliti. Per fortuna però non si
poteva far diversamente e le due settimane trascorse a Scarborough sono state
ben sopra le mie aspettative. Prima di tutto la percezione di non essere mai
stanca, l’attenzione vigile che non è mai degenerata in ansia. La
consapevolezza che il percorso di apprendimento della lingua è ancora lungo, ha
alimentato il mio impegno, è stata lo stimolo per rimettermi in gioco senza
lasciarmi sopraffare dalla zavorra dei miei limiti. Nel corso del primo giorno
di lezione, dopo le presentazioni di rito, ci è stato chiesto di definire le
attese con cui intraprendevamo il corso: tutti abbiamo risposto dicendo che la
motivazione primaria era migliorare le nostre abilità nell’utilizzo della lingua
inglese. Al termine delle due settimane di lavoro e impegno posso confermare
che l’obiettivo è stato sicuramente corrisposto, penso vi sia anche altro: si è
accentuato il desiderio di proseguire nello studio, il confronto con persone
provenienti da paesi diversi è stato decisamente proficuo e arricchente, la
speranza di poter coltivare e approfondire tali rapporti, la scoperta di luoghi
che probabilmente non avrei avuto occasione di visitare; soprattutto la
riscoperta di quanto solitamente condivido con i miei alunni: non esiste
avventura più avvincente della conoscenza e, nell’imparare, è insita una
soddisfazione che difficilmente si può uguagliare.
Alessandra Paparella:
La mia partecipazione all’Erasmus plus, nonostante
le fatiche preparatorie, si è rivelata un’occasione preziosa per diverse
ragioni:
·
recuperare la dimensione di
“studente” e poter rivedere alcune criticità del mio lavoro;
·
attivare un valido e
necessario confronto tra l’insegnamento delle lingue classiche e quello delle
lingue moderne anche attraverso la sperimentazione di nuove metodologie;
·
incontrare diverse realtà
culturali e sociali come è stato possibile frequentando una classe composta da
insegnanti provenienti da tutta Europa e abitando presso una famiglia inglese.
Quindi
ringrazio la scuola e la commissione per l'opportunità concessami.
Rosita Antolini
E’
stata un’esperienza indimenticabile da diversi punti di vista.
Dai primi momenti
di disorientamento, per una oggettiva difficoltà nella comprensione della
lingua, dovuta al mio non alto livello di conoscenza dell’inglese, sono passata
alla sorpresa e soddisfazione nel vedere che giorno dopo giorno aumentava la
capacità di decodifica di questa lingua straniera. Alla fine della seconda
settimana, ho perfino sognato in lingua! Sicuramente una terza settimana
avrebbe consolidato e rafforzato questa grande conquista.
Ho avuto la
conferma, vissuta in prima persona, che la pluralità è una risorsa. Imparare
con altri simili, provenienti da culture e paesi diversi, diventa un’esperienza
proficua e memorabile, ricca e motivante da un punto di vista cognitivo e
coinvolgente dal punto di vista sociale ed emotivo.
Ho sperimentato
l’importanza di ritornare studentessa per “mettermi realmente nei panni” dell’altro e comprendere dinamiche ormai
dimenticate.
Sono stata
stimolata a utilizzare in classe nuove metodologie (crucipuzzle, giochi a
squadre ecc.), a rinnovarmi e a valorizzare ciò che di positivo c'è negli
alunni.
Sono cresciuta dal
punto di vista personale, conoscitivo e culturale:
pertanto un sentito e sincero grazie a chi mi ha permesso
di vivere questa esperienza unica e spero che sia stato gettato un seme che
porterà al più presto il suo frutto.
Vivere è conoscere ed imparare.
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